BRONTOSAURO 12 METRI ANIMATRONICO
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CENNI STORICI – NOME: Brontosauro – Brontosaurus excelsus era: Mesozoica PERIODO: Giurassico superiore ANNI: Tra 154 e 150 milioni di anni fa LUOGO: America settentrionale DIETA: Erbivoro siti di ritrovamento : Stati Uniti DIMENSIONI: Fino a 24 mt di lunghezza e 10 di altezza PESO: FINO A 25 tonnellate – CURIOSITA’: Pur essendo uno dei dinosauri più famosi al mondo, secondo alcuni paleontologi il brontosauro non sarebbe mai esistito. Le ossa del corpo di questo animale apparterrebbero a un altro dinosauro, l’apatosauro, che era stato scoperto prima che venisse coniato il nome “Brontosaurus”: infatti, per le regole di nomenclatura zoologica, quando si scopre che due esseri viventi sono stati erroneamente chiamati con lo stesso nome spesso si adotta quello che per primo è stato pubblicato nella letteratura scientifica, in questo caso apatosauro. Inoltre, i paleontologi che scoprirono i resti del “brontosauro” pensarono che il lungo collo fosse troppo massiccio per portare una testa simile a quella del diplodoco, come quella che era stata trovata nello stesso scavo, e così completarono lo scheletro con il cranio di un altro sauropode, il camarasauro. Il brontosauro dunque non sarebbe altro che un apatosauro quasi completo, con la testa di un camarasauro. Successivamente il cranio vero è stato “riscoperto” e sostituito, e il nome brontosauro è stato abbandonato dalla letteratura scientifica fino al 2015. In quell’anno, alcuni ricercatori hanno pubblicato uno studio che sostiene che apatosauro e brontosauro sono dinosauri molto simili ma distinti, e che dunque anche il secondo nome sarebbe valido. Il dibattito è ancora molto acceso, ma in ogni caso il termine brontosauro può essere utilizzato come nome comune per indicare i dinosauri con quelle fattezze, al di là di quale sia la specie di appartenenza. I sauropodi diplodocidi, come i brontosauri, avevano un collo lungo e una piccola testa con cui strappavano le foglie, ingoiandole intere e lasciando il compito di “masticare” allo stomaco: l’animale ingoiava infatti piccole pietre, che i paleontologi chiamano gastroliti, che venivano mosse dalle contrazioni dello stomaco formando una macina capace di triturare i vegetali. Molti uccelli del giorno d’oggi fanno la stessa cosa per agevolare la digestione delle granaglie. Scheletri completi o parziali di brontosauri, compresi alcuni individui giovani, sono stati rinvenuti in Wyoming, Utah e Colorado nella rocce della celebre Formazione Morisson, assieme ad allosauri, ceratosauri, stegosauri, camptosauri, camarasauri e diplodochi.
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